Si tiene a Roma, il 20, 21 e 22 luglio 2021, presso la Casa del Cinema, a ingresso gratuito, in presenza e fino a esaurimento posti, la seconda edizione dei Lithuanian Film Days, iniziativa dell’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia, Lithuanian Culture Institute e Lithuanian Film center per promuovere il cinema lituano nel nostro Paese. La rassegna si svolge nel pieno rispetto delle norme di distanziamento anti Covid-19.
Dal dramma al documentario, passando per la commedia tragicomica: lavori eterogenei anche del passato, che raccontano un popolo e una nazione e le loro varie sfaccettature, a partire dall'analisi storica. Due proiezioni al giorno, a partire dalle ore 19:00, la prima nella sala Deluxe della Casa del Cinema, la seconda, a partire dalle ore 21:00 nel Teatro all'aperto Ettore Scola, sempre della Casa del Cinema, immersa nel parco di Villa Borghese. I film della sera saranno presentati da giornalisti e critici cinematografici, che introdurranno i film e modereranno gli incontri Q&A con i registi presenti. L'ingresso al Teatro all'aperto Ettore Scola è subordinato alla prenotazione - fino a esaurimento dei posti disponibili - da effettuare presso la portineria della Casa del Cinema a partire da un'ora e mezza prima dell'inizio della serata. L'accesso ai posti a sedere sarà consentito mezz'ora prima dell'inizio.
Martedì 20 luglio, alle ore 19:00, proiezione di 'Frost' del regista Šarūnas Bartas (Trys dienos; Namai; Freedom), che racconta di una coppia di giovani lituani che decidono di offrirsi volontari per portare un furgone di aiuti umanitari da Vilnius all'Ucraina. Nel corso del viaggio, però, si ritrovano abbandonati a loro stessi e attraversano le vaste terre innevate della regione del Donbass in cerca di un rifugio... Alle ore 21:00, 'Nova Lituania', esordio nel lungometraggio di Karolis Kaupinis, che sarà presente alla proiezione e introdurrà il film, accompagnato da rappresentanti delle istituzioni lituane in Italia. Il film racconta la complessa situazione politica della Lituania negli anni Trenta, attraverso la storia di un professore di geografia lituano che convince il Primo Ministro a creare una colonia tropicale fuori dal Paese come luogo per una eventuale fuga in caso di attacco alla nazione.
Mercoledì 21 luglio, alle ore 19:00, la proiezione di 'Isaac', esordio nel lungometraggio di Jurgis Matulevičius sul tema del senso di colpa postbellico, basato sul famigerato massacro del garage di Lietūkis nel 1941, mentre la sera, alla presenza della regista Egle Vertelyte, la proiezione di 'Miracle', satira tragicomica che racconta la storia di Irena, proprietaria di una fattoria di maiali in una piccola città postcomunista e vicina al fallimento. Quando trova un sorprendente benefattore in un bell'uomo americano, questo sembra essere la risposta a tutte le sue preghiere.
Giovedì 22 luglio, ultimo giorno della rassegna, saranno tre i film presentati. Si inizia alle 17:30 con 'The beauty', un classico del cinema lituano, diretto nel 1969 da Arūnas Žebriūnas che racconta la 'crudeltà' nel mondo infantile attraverso la storia di una bambina di nove anni. Alle 19:00, 'Children from the Hotel America', diretto nel 1990 da Raimundas Banionis, che ruota attorno alla vita di adolescenti nella Lituania sovietica. I protagonisti sono fan della musica rock'n'roll, bandita in URSS e sono interessati al movimento hippie. La proiezione all'aperto, che chiude la rassegna, è affidata a 'The Jump', che sarà introdotto da un incontro con la pluripremiata regista Giedrė Žickytė (Master and Tatyana; I’m not from here). Presentato in anteprima mondiale al Festival Internazionale del Film di Varsavia, e passato all'ultima edizione della Festa del Cinema di Roma – primo film lituano in assoluto presentato alla kermesse romana – il film è la drammatica rievocazione in prima persona dell'ormai novantenne aspirante disertore Simas Kudirka, marinaio lituano che, nel Giorno del Ringraziamento del 1970, durante dei colloqui sui diritti di pesca nell'Oceano Atlantico al largo di Martha's Vineyard, salta sulla barca americana circondata dell'acqua gelata, nel tentativo di conquistare la libertà. Con interviste a testimoni oculari e rari filmati d'archivio, la regista accompagna lo spettatore in un viaggio più assurdo della finzione, diventato ispirazione per le persone e la politica, arrivando fino alla Casa Bianca.