Al via, dal 5 al 9 aprile 2017, a Roma, la settima edizione di Rendez-vous, nuovo cinema francese, il festival esclusivo dedicato alla scoperta del nuovo cinema d’Oltralpe. Come ogni anno, il viaggio attraverso le storie e i volti del cinema francese contemporaneo parte dalla Capitale per poi toccare, con focus e artisti, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, Firenze, Milano. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance, in collaborazione con l’Institut français Centre Saint-Louis e l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici. Il responsabile del progetto è Dragoslav Zachariev, la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini. BNL Gruppo BNP Paribas, per il settimo anno consecutivo, è main sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea, di Brioni, dell’Hotel Sofitel Rome Villa Borghese, di L’Oréal Italia e di Groupama Assicurazioni. Air France è il vettoreufficiale. Rendez-Vous festeggia la settima edizione ampliando i confini del suo viaggio di esplorazione del nuovo cinema francese con più di 35 titoli, 6 focus, incontri speciali e anteprime, con film e ospiti che percorreranno l’Italia per più di un mese.
A Roma sono quattro le sedi che ospiteranno la manifestazione. Al Cinema Fiamma (dal 5 al 9 aprile) in programma la sezione Anteprime e Novità, in presenza di numerosi artisti, e il focus dedicato a Diane Kruger, presentato dall’attrice in un incontro con il pubblico romano. La panoramica sul nuovo cinema francese è arricchita da Grandir!: la sezione che esplora i temi dell’adolescenza e della famiglia all’Institut français Centre Saint-Louis (dal 5 al 7 aprile), che sarà anche teatro di un incontro con Clotilde Courau. L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici accoglie la carte blanche dedicata a Louis Garrel (7 aprile) con una trilogia presentata dall’attore e regista. Alla Casa del Cinema spazio al dibattito con gli Incontri professionali (5 aprile).
Il festival, come ogni anno, porta in viaggio il cinema francese per il resto dell’Italia. Rendez-Vous sarà a Napoli - presso l’Institut Français - dal 4 al 7 aprile con un Focus Clotilde Courau, in presenza dell’attrice. Per Firenze due gli appuntamenti: il 6 aprile apre il film Sage Femme | Quello che so di lei, in presenza del regista Martin Provost, al Cinema Spazio Uno; mentre l’11 aprile anteprima di Victoria di Justine Triet. L’Institut Français di Palermo – presso il cinema Vittorio De Seta - dal 7 al 9 aprile ospita il Focus Mia Hansen-Løve, in presenza della regista. Presso il cinema Lumière della Cineteca di Bologna, dal 7 al 14 aprile, sono in programma: un focus dedicato a Rebecca Zlotowski e tante anteprime, a incontrare il pubblico bolognese sarà ancora Martin Provost che poi farà tappa a Torino, presso il Cinema Massimo, ad inaugurare uno speciale dedicato al festival dall’8 al 12 aprile. Il viaggio si chiude a Milano con il premio Reset consegnato nell’ambito del Festival dei diritti umani, alla Triennale, il 4 maggio.
Sofitel Rome Villa Borghese è l’hotel ufficiale del Festival che ospiterà gli artisti che parteciperanno a Rendez-Vous 2017.
I film, proiettati in versione originale, sottotitolati in italiano, sono presentati da autori e interpreti.
rendez-vous 2017 | un’edizione al femminile, ma non solo…
Rendez-Vous quest’anno punta i riflettori sul cinema delle donne: orgoglioso, personale, sofisticato. Donne dietro e davanti alla macchina da presa, per raccontare il tempo presente. La rilevante presenza femminile nella programmazione, così come nella delegazione degli artisti invitati al festival, è specchio di un dato importante della società francese che un recentissimo studio del CNC dettaglia con i numeri. Il 22% dei film francesi usciti in sala, tra il 2011 e il 2015, sono stati infatti realizzati o co-realizzati da donne, contro il 19% dei tedeschi, l’11% dei film britannici e spagnoli e il 10% degli italiani. In dieci anni il numero delle registe è aumentato del 71% con 567 film prodotti, ma non solo, la presenza femminile si rinforza anche nella filiera, in un decennio il numero delle donne impiegate nei mestieri del cinema è aumentato del 20% contro il 5% degli uomini. E, se è ancora inferiore la remunerazione per le donne e il budget destinato ai loro film, lo scarto tende a diminuire.
Il festival Rendez-Vous, nella sua istantanea del cinema francese, quest’anno racconta quindi la Nouvelle Vague al femminile del cinema d’Oltralpe, ma sempre fedele alla sua vocazione ecclettica, accoglie i grandi autori che fanno del loro cinema uno strumento diindagine nella contemporaneità. A completare il quadro il cinema del futuro quei giovani cineasti che innovano con consapevolezza e coraggio gli stilemi del cinema di genere, in particolare del polar e della commedia. Ed infine non possono mancare i volti più noti e amati dal pubblico italiano quegli attori e attrici che danno respiro e slancio a queste storie.
film d’apertura | sage femme – quello che so di lei di martin provost
Ad aprire la settima edizione del festival, il 5 aprile, sarà : Sage Femme | Quello che so di lei, ultimo lungometraggio a firma Martin Provost, presentato fuori concorso alla 67° Berlinale. Il regista che ha fatto prova di essere un raffinato ritrattista di personaggi femminili - ricordiamo tra i suoi titoli precedenti Séraphine vincitore di 7 César e il biopic letterario Violette - affida ad un duo inedito e strepitoso : Deneuve-Frot, il suo film più intenso e appassionato. A partire da una « storia semplice », l’incontro tra due donne forti e diametralmente opposte, Provost costruisce una commedia agrodolce ma attenta ad ascoltare quegli interrogativi che agitano il cuore della società. Il risultato: un film che celebra la vita, a dispetto di ogni precarietà, ed è un invito a godere il tempo presente e a credere nel potere catartico dei cambiamenti. Il film sarà distribuito in Italia dalla Bim.
anteprime, focus, incontri speciali
Sul fronte Nouvelle Vague al femminile, Mia Hansen-Løve presenterà a Roma, e poi nelfocus speciale a lei dedicato a Palermo, L ‘Avenir | Le cose che verranno, distribuito da Satine Film. Vincitore dell’Orso d’argento per la miglior regia al 66° Festival di Berlino, il quinto titolo della talentuosa regista, sceglie i toni tenui di una ballata per raccontare caduta e rinascita di una donna, incarnata da una strepitosa Isabelle Huppert. Focus speciale a Bologna per Rebecca Zlotowski che presenterà a Roma il suo terzo lungometraggio, Planetarium - distribuito da Officine Ubu – una riflessione sul cinema condotta attraverso una favola sensuale e impressionista, ambientata nella Parigi fine anni Trenta, dove approdano, in un Europa scossa dai fantasmi, le sorelle Fox, due medium, interpretate dalle magnifiche: Natalie Portman e Lily-Rose Depp. Famiglia, lavoro, patria, la storia piccola nella storia grande. Questi i temi forti di una delle giovani voci del cinema francese, Justine Triet, a lei è dedicato un focus speciale che include il suo ultimo lungometraggio Victoria, una commedia disperata sulla vita caotica di una donna moderna.
Arriva a Roma uno dei più affascinanti e poliedrici eredi della Nouvelle Vague: Olivier Assayas per presentare Personal Shopper, distribuito da Academy Two. Premio ex aequo per la miglior regia al Festival di Cannes 2016, ha conquistato la critica americana questo affascinante thriller parapsicologico che indaga realtà, identità e apparire, attraverso gli occhi e la solitudine di Maureen, la musa Kristen Stewart. Con Chez Nous, tra i titoli più discussi della stagione, torna a Roma il cinema sociale e politico di Lucas Belvaux. Alla sua attrice feticcio, la brava Emilie Dequenne (la grande Rosetta dei fratelli Dardenne), il regista belga affida il ruolo di una premurosa infermiera ingaggiata da un partito di estrema destra per la campagna elettorale. Un film sulle strategie dei partiti populisti per andare al cuore della gente. Distribuito da Movies Inspired.
Due cineaste puntano lo sguardo sull’adolescenza come delicata stagione di sogni e illusioni. Corniche Kennedy della documentarista militante Dominique Cabrera adatta il bel romanzo omonimo della scrittrice Maylis de Kerangal, per offire un atto d’amore potente e sensuale a Marsiglia e a quella stagione della vita in cui tutto è possibile: l’adolescenza. Distribuito da Kitchen Film. Marie-Castille Mention-Schaar, conosciuta perUna volta nella vita | Les héritiers, in Le ciel attendra affronta un soggetto difficile: il processo di seduzione e indottrinamento di alcune adolescenti attraverso internet da parte di gruppi fondamentalisti, ed il doloroso percorso contrario della de-radicalizzazione. Nella sezione Cinema del reale, tre opere d’eccezione. Direttamente da Venezia, dove ha vinto il premio come Miglior documentario sul cinema: Le Concours di Claire Simon. La documentarista dà prova di essere una sottile antropologa in quest’opera che, non è solo un’immersione nella vita quotidiana della scuola di cinema La Fémis a Parigi, ma anche un tributo all’ideale di meritocrazia repubblicana.
In anteprima assoluta: Les Habitants ultimo lungometraggio di Raymond Depardon, uno dei maggiori fotografi di reportage viventi, membro dell’Agenzia Magnum Photos, documentarista e premio Pulitzer nel 1977. Depardon ancora una volta si mette in marcia le strade di Francia per ascoltare il popolo e fotografare le sue “parole in libertà, impossibili da inventare”. Nel documentario Robert Doisneau, le révolté du merveilleux - distribuito da Wanted Cinema - scopriamo un volto inedito del maestro francese della fotografia d’autore, un ritratto intimo raccontato con materiale d’archivio inedito della sua collezione privata, attraverso le testimonianze di amici e colleghi, filmato dallo sguardo tenero e attento della nipote la regista Clémentine Deroudille. Sul fronte nuovi autori. Con La mécanique de l’ombre – La meccanica delle ombre, Thomas Kruithof, al suo primo lungometraggio, mette in scena uno polar paranoico-politico sul modello dei classici americani degli anni Settanta, affidando il ruolo da protagonista della spy story al grandeFrançois Cluzet, al suo fianco : Denis Podalydès, Alba Rohrwacher. Il film è distribuito da Europictures. Arthur Harari segna un eccellente esordio con Diamant Noir, noir shakespeariano sporco e febbrile, proclamato miglior poliziesco francese dell’anno, con il Premio Jacques Deray, e premio César come Meilleur espoir masculin a Niels Schneider, il protagonista che ha il compito di tessere questo film di vendetta, ambientato nel mondo delle famiglie di commercianti di diamanti di Aversa. Già segnalatosi per il suo primo cortometraggio (Tous les enfants s’appellent Dominique) che era stato pre-selezionato agli Oscar 2010, ed aveva avuto il Gran Premio al Festival di Toronto, Nicolas Silhol presenta a Roma, in anteprima europea, Corporate, il suo primo lungometraggio, un polar sociale ispirato all’ondata di suicidi nel mondo dell’impresa. Indagano tutte le sfumature dellacommedia un manipoli di autori originali e dissacranti. Si affida a toni poetici Sophie Reineper la sua opera prima: Cigarettes et chocolat chaud che racconta una famiglia diversa alle prese con gli obblighi e le regole di uno “stage de parentalité”. Popolarissimo attore, autore di pièce e programmi tv in Francia, sbarca a Roma Édouard Baer per presentare Ouvert la Nuit di cui è regista e interprete, una rocambolesca commedia on the road per le strade di Parigi. Ed infine chiude la tappa romana del festival, una delle commedie più divertenti (e intelligenti) dell’anno : La loi de la jungle di Antonin Peretjatko. Il regista dopo l’ottimo esordio con La fille du 14 juillet firma un’erotica, politica, formidabile avventura equatoriale. Il glamour è assicurato con la presenza di tre divi, ma si tratta di divi che prediligono un certo understatement, professionisti che osano, si reiventano, amministrando la loro carriera sempre in maniera orgogliosamente personale. Nella VII edizione del festival luci puntate su: Clotilde Courau, Louis Garrel, Diane Kruger. Attraverso incontri e focus speciali, il pubblico riscopre il lavoro di tre attori talentuosi e poliedrici. Si comincia con CLOTILDE COURAU protagonista a Roma di un incontro e di un focus speciale a Napoli. Misteriosa, versatile, elegante, ma prima di tutto: cinéphile. Determinata ed eclettica, sul grande schermo ha sempre scelto ruoli eterogenei, il focus ne presenta un assaggio attraverso tre film: L’Ombre des femmes, una delle sue più intense interpretazioni, diretta da Philippe Garrel. Passa ai torni della commedia In Tous les soleils di Philippe Claudel, dove incarna il ruolo di Florence, la donna che potrebbe far rompere ad Alessandro il suo silenzio d’amore, mentre nel più recente Le Ciel attendra di Marie-Castille Mention-Schaar è una madre tormentata da un destino inatteso.
Riflettori puntati poi su DIANE KRUGER, la “françallemande”. Di nascita tedesca, di adozione francese, vive negli Stati Uniti, parla quattro lingue, è un’attrice esigente e perfezionista che attraversa senza batter ciglio il cinema d’autore, le grandi produzioni hollywoodiane e la serialità televisiva. Versatile e iperattiva (oltre quaranta film in poco più di dieci anni di carriera), si racconta attraverso: Sky, il road movie firmato da Fabienne Berthaud che – dopo averle già affidato il ruolo da protagonista nei suoi film: Pieds nus sur les limaces e Frankie - le regala uno dei suoi ruoli più intensi e luminosi. Veste i panni della regina Maria Antonietta, in Les Adieux à la reine (2011) del maestro Benoît Jacquot; si immerge nella tensione del thriller psicologico in Maryland di Alice Winocour.
Ed infine non poteva mancare LOUIS GARREL, invitato a presentare un focus speciale a lui dedicato, l’occasione per il pubblico romano per esplorare l’universo sensuale, malinconico, poetico di un artista poliedrico. Louis Garrel non solo è cresciuto nel cinema e con il cinema, ma persegue il cinema che gli somiglia: volubile, vivo, un’esplosione di libertà e malinconia. Presenta a Roma a fianco di Rebecca Zlotowski il film Planetarium, poi una carte blanche composta da: The Dreamers di Bernardo Bertolucci (2003), l’esordio con il grande maestro, poi il suo primo lungometraggio da regista: Les Deux amis, una moderna avventura sentimentale in cui amalgama tutto ciò che ha visto, sentito e amato fin da quando era bambino, infine il biopic sensuale e barrocco Saint Laurent firmato dal grande Bertrand Bonello.
la delegazione francese a roma
OLIVIER ASSAYAS, EDOUARD BAER, LUCAS BELVAUX, CLOTILDE COURAU, LOUIS GARREL, MIA HANSEN-LØVE, ANTONIN PERETJATKO, MARTIN PROVOST, THOMAS KRUITHOF, DIANE KRUGER, NICOLAS SILHOL, CLAIRE SIMON, REBECCA ZLOTOWSKI. Ad accompagnare il festival: la delegazione di UniFrance con la Direttrice Generale, Isabelle Giordano, il Presidente: Jean-Paul Salomé, Gilles Renouard (Vice Direttore generale) e Maria Manthoulis (Responsabile dei festival e degli artisti).
prix rendez-vous france 24 | le concours di claire simon
Per il secondo anno, France 24, il canale di informazione internazionale, celebra la sua missione di testata di informazione che sostiene la diversità e il confronto dei punti di vista, con un premio dedicato al cinema dell’impegno e delle storie, in collaborazione con il festival Rendez-vous. Il film scelto per questa edizione è Le Concours di Claire Simon per la seguente motivazione: ”Le Concours è illuminato dalla grazia di antropologa di Claire Simon. Con lo sguardo di documentarista, empatico e insieme distaccato, onesto e insieme malizioso, nello svelare i meccanismi di selezione di una importante istituzione, mostra il cuore vibrante della meritocrazia repubblicana ed quindi tratteggia il vivo ritratto di una società“.
premio reset dialogues 2017
Per il quinto anno l’associazione culturale internazionale Reset-Dialogues on Civilizations (www.resetdoc.org) collabora con Rendez-vous, assegnando un premio speciale all’autore capace di raccontare, grazie ad un uso originale del linguaggio cinematografico, un mondo plurale, che rinnova concetti quali: identità, diversità, dialogo, cittadinanza, dissenso, pluralismo. La collaborazione si è arricchita dall’anno scorso con una nuova iniziativa di Reset-Dialogues on Civilizations: il Festival dei Diritti Umani (www.festivaldirittiumani.it), giunto alla seconda edizione, che si tiene a Milano dal 3 all'8 maggio. Un festival pensato prima di tutto per le scuole e che utilizzerà più linguaggi, in primo luogo proprio i documentari e i film. Il Festival dei Diritti Umani vuole spingere il pubblico ad alzare lo sguardo sul mondo, trovandosi in forte sintonia con Rendez-Vous. Il cinema, quello francese in particolare, coltiva un pluralismo prezioso di voci, indica la strada del rispetto tra le diversità culturali contro l'intolleranza e il razzismo. «Siamo lieti di continuare la nostra collaborazione e di sostenere Rendez-vous – scrive Giancarlo Bosetti, il direttore di Reset-Dialogues on Civilizations - rinnovando il nostro premio per un’opera che si distingua per la sua impronta pluralista e aperta al dialogo tra le differenze culturali». Il premio speciale Reset è stato assegnato nel 2013 a Laurent Cantet, nel 2014 a Rithy Panh, nel 2015 a Julie Bertuccelli, nel 2016 a Kheiron. Il premio Reset di quest’anno verrà consegnato il 4 maggio a Milano alla regista Marie-Castille Mention-Schaar per Le ciel attendra, nella cornice del Festival dei diritti umani, partner della manifestazione.
la sala digitale | Rendez-Vous@Mymovies
Continua la collaborazione tra il festival Rendez-vous, UniFrance e MYmovies.it, il sito italiano leader nei contenuti di cinema. UniFrance, per il terzo anno consecutivo, dal 2 al 5 aprile realizzerà con MYmovies.it una sala digitale con una selezione di quattro titoli scelti da MyFrenchFilmFestival.com, il primo festival di cinema francese su internet del mondo, curato da UniFrance. Il tema di quest’edizione: i rapporti sociali, visti attraverso gli occhi di quattro autori. Sonda tutte le sfumature della commedia noir sofisticata Justine Triet conVictoria, il titolo che ha aperto la Semaine de la Critique di Cannes 2016. Mentre Baja Kasmi, in Je suis à vous tout de suite, vira verso i toni della commedia sociale e sentimentale per raccontare la multiculturalità. Sul fronte mélo, Mikhaël Hers nel suo Ce sentiment de l'été disegna un road movie intimo sui temi di assenza e rinascita. Infine l’attrice e cineasta Danielle Arbid con Peur de rien realizza il suo lungometraggio più toccante e poetico su amore, politica, integrazione.
Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.