Si tiene martedì 3 giugno, presso il cinema Palestrina di Milano (Via Giovanni Pierluigi da Palestrina, 7) l’anteprima, con doppia proiezione alle ore 16:30 me alle ore 20:30, del film Wałęsa. L’uomo della speranza, diretto dal Maestro e Premio Oscar Andrzej Wajda e interpretato da Robert Więckiewicz, Agnieszka Grochowska e Maria Rosaria Omaggio, in uscita nelle sale italiane dal 6 giugno, distribuito dalla Nomad Film Distribution. Già presentato Fuori Concorso alla passata edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia e in Concorso al Toronto International Film Festival 2013 , il film racconta la storia di un eroe contemporaneo, Lech Walesa (Robert Więckiewicz) e ha inizio con la visita di Oriana Fallaci (Maria Rosaria Omaggio) all’appartamento di Walesa, con lo scopo di intervistare il futuro Premio Nobel. La conversazione, piena di emozioni, con una delle giornaliste più famose del mondo, costituisce il tessuto narrativo del film.
La proiezione serale sarà introdotta da Jerzy Adamczyk Console della Repubblica di Polonia e da Luigi Geninazzi, giornalista e scrittore.
Fino a lunedì 2 giugno scrivendo alla mail segreteria@cmc.milano.it è possibile prenotare fino a 4 biglietti (verrà inviata e-mail di conferma), da pagare e ritirare direttamente al cinema entro e non oltre le 16:15 per la proiezione pomeridiana o le 20:15 per la proiezione serale. La biglietteria sarà aperta dalle 15:30 per la proiezione pomeridiana e dalle 19:30 per quella serale.
Costo biglietti:
interi: 7 €
ridotti: 5 € per Soci Sentieri del Cinema e Amici CMC
1970: le autorità soffocano nel sangue le proteste degli operai e Lech Walesa, arrestato, è costretto a firmare un obbligo di collaborazione con i servizi di sicurezza. Lo fa per poter tornare a casa da Danuta, la moglie, e dai figli che continuano a nascere. Man mano che la sua maturazione politica si compie e il suo carisma s'impone, conquistando le masse, Walesa non cederà più ad alcuna proposta di collaborazione offerta dal regime, rassegnandosi a continue perquisizioni e ad un anno di internamento. Nel 1983, sarà Danuta a ritirare per lui il Nobel per la Pace, per evitare che, lasciando la Polonia, il marito non possa più rientrare. L'operaio Walesa sarà il primo presidente scelto in elezioni libere e l'uomo che avrà preparato il terreno al più grande riassetto dell'ordine politico mondiale del Novecento, grazie ad una coscienza per cui la fede è in grado di risvegliare ogni uomo e investirne la totalità della vita. Eroe del suo tempo, reso leggenda dallo scorrere del tempo e della Storia, Walesa è un personaggio cinematografico a tutti gli effetti e Andrzej Wajda è il regista obbligato della sua parabola, non solo per la sua rappresentatività rispetto alla cinematografia polacca, ma perché il tassello Walesa era naturalmente la parte mancante di un puzzle di più di cinquanta opere in sessant'anni spese ad interrogarsi sulla storia del suo Paese, sui riflessi europei di questa storia e sulla dialettica tra il destino individuale e le richieste di una nazione. Come ha detto il regista alcuni mesi fa alla presentazione alla presentazione del film a Venezia, “ho voluto fare questo film su Walesa perché i giovani non lo conoscono affatto, eppure il mondo libero in cui sono cresciuti lo devono a lui. Il merito di Walesa è di aver aiutato i polacchi a capire che potevano governarsi da soli, senza l’intervento delle autorità e della polizia”.