Torna a Roma dal 10 al 13 aprile 2025, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, presso il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la quindicesima edizione de Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale. Diretto da Federico Russo per la parte scientifica e da Franco Montini per quella artistica e organizzato dal Dipartimento Salute Mentale della ASL Roma 1 e ROMA CAPITALE in collaborazione con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il festival, che quest’anno premia il regista e sceneggiatore Paolo Genovese, è ormai un appuntamento fondamentale per capire, pensare e conoscere a fondo il mondo della salute mentale.
Lo Spiraglio Filmfestival della salute mentale si innesta sempre più nel crescente interesse pubblico e mediatico verso i temi della salute mentale, sempre meno tabù e sempre più rappresentati anche in ambito artistico.
Con una fitta serie di appuntamenti il gruppo integrato di selezionatori (critici cinematografici, volontari, operatori, utenti e stagisti dei servizi di salute mentale) ha concordato sugli otto lungometraggi e i sedici cortometraggi che accedono alle fasi finali del concorso, scelti tra i numerosissimi film iscritti all’edizione di questo anno: oltre 180, un numero che rievoca la famosa legge Basaglia del 1978.
Gli otto lungometraggi in concorso, film di finzione e documentari sia italiani che stranieri, variano nei generi più diversi. Tra i docufilm ci sono: Ogni pensiero vola di Alice Ambrogi, racconta le vicende di sei giovani che frequentano il centro diurno della Asl di Roma 1 e Constantin di Bessarabia di Constantin Rusu, protagonista un giovane moldavo emigrato in Italia in tenera età, che a pochi mesi dal suo matrimonio decide di recarsi nel suo paese di origine per riscoprire le sue radici e trovare la propria identità. Sul versante della finzione da segnalare Il mio compleanno, opera prima di Christian Filippi, presentato alla Biennale College al Festival di Venezia con Silvia D’Amico, Simone Liberati e Zackari Elmas rivelazione ad Alice nella Città, protagonista un diciottenne cresciuto in una casa famiglia e desideroso di riunirsi alla madre. Il tema della maternità, raccontato attraverso il drammatico confronto fra due donne, è anche al centro dell’inquietante film francese Le ravissement di Iris Kaltenback.
Tra i cortometraggi Alberto Paolini di Anna Maria De Luca, documentario che racconta la storia di Alberto Paolini ingiustamente rinchiuso in manicomio per 42 anni; Un mare oscuro – Dentro la depressione di Nanni Delbecchi e Vito Oliva, lavoro di montaggio che assembla le testimonianze di due psichiatri, di tre malati e flash di film sul tema; Parlami di te di Maris Muzzelli e Aurora Verducci: dove un gruppo di donne, vittime di disturbi legati all’alimentazione raccontano le proprie esperienze. I premi del festival verranno assegnati durante la cerimonia finale. La giuria, formata da Marco Amenta, Ilaria Cuomo, Teresa de Paola, Margherita Ferri e Angelo Tanese assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” al miglior lungometraggio. Quindi, il Premio SAMIFO assegnato da una giuria dedicata composta da Carmela Matarazzo, Bing Gbatshu e Maximiliano Gigliucci sceglierà il film che meglio saprà ritrarre/esprimere/raffigurare aspetti legati alla transculturalità e alla vulnerabilità delle persone migranti. Il “Premio Luciano De Feo” del Pensiero Scientifico Editore è stato assegnato questo anno al cortometraggio Tracciamenti, di Edoardo Anziano, Francesca Cicculli, Roberta Lancellotti, una inchiesta sulla psicoterapia online, sui giovani, sulle violazioni della privacy nel web e sulla carenza di psicoterapia nei servizi pubblici. Questo sarà anche il tema della giornata di apertura. Infine, dalla 13° edizione è stata costituita una giuria popolare che assegnerà il Premio del Pubblico dello Spiraglio, un riconoscimento al film in concorso che abbia riscosso il maggior gradimento da parte degli spettatori presenti in sala.
Tra i numerosi eventi di questo anno il festival propone Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Milos Forman. Il film, che questo anno compie 50 anni dalla sua uscita, sarà presentato giovedì pomeriggio da Vittorio Lingiardi, saggista, psichiatra, psicoanalista e professore ordinario dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Oltre ai premi destinati ai film in concorso è previsto un riconoscimento speciale ad un artista che si sia particolarmente distinto per l’impegno sul tema della salute mentale e quest’anno Il Premio “Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus” non poteva che essere attribuito a Paolo Genovese, che, dopo aver raccontato, con Perfetti sconosciuti, la via segreta delle persone, ha approfondito la propria indagine addentrandosi con Follemente, film evento di questa stagione, nella mente e nell’inconscio. Genovese ritirerà il riconoscimento nella serata conclusiva del festival, domenica 13 aprile.
Ma quest’anno il festival si arricchisce anche di una mattinata evento che si terrà l’11 aprile dalle 10.00 alle 13.00 dedicata al tema Chi cura chi cura? La salute e il benessere degli operatori è un fattore chiave per la tenuta dei servizi sociosanitari. Condotta dal Docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Ambrogio Scognamiglio, ideatore e formatore esperienziale del Metodo D.O.S.E â, si tratta di una vera e propria seduta esperienziale che coinvolge i professionisti del settore per guardare al proprio funzionamento e a quello dei gruppi di lavoro. Questo evento è realizzato in collaborazione con Club Medici e Cultura è Salute.
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