Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=VcXaQ2UDD5I
Esce in sala il 12 gennaio, MA NUIT opera prima di Antoinette Boulat, con Lou Lampros (Jacky Caillou, A Night Doctor, De son vivant, Médecin de nuit, Madre), Tom Mercier (We Are Who We Are, Synonymes), Carmen Kassovitz (Heartbeast, Atomic Summer, A Girl's Room), Emmanuelle Bercot (Goliath, il ballo delle pazze, Polisse, Mon roi) e Maya Sansa (Le mie ragazze di carta, Revoir Paris, Security). Il film presentato in Orizzonti nella 78 edizione della Mostra del Cinema di Venezia è distribuito da No.Mad Entertainment.
Sinossi:
Marion ha diciotto anni. Da quando è morta sua sorella, la ragazza è piena di dolore, ma ha raggiunto un’età in cui sente un profondo bisogno di libertà. Il giorno dell'anniversario della morte della sorella, inizia un viaggio per le strade di Parigi. Ne segue una notte di incontri con dei volti familiari, in una città con cui i giovani non riescono più a stabilire un legame, finché Marion non si imbatte nell’impulsivo Alex, uno spirito libero. Grazie all’incontro di due solitudini, il loro percorso si trasforma nel ritmo che scandisce il vagare nella città, come un viaggio nella notte.
La Regista:
Antoinette Boulat ha iniziato la sua carriera come direttrice di casting con PONETTE di Jacques Doillon, film per il quale Victoire Thivisol ha vinto il premio di migliore attrice a Venezia nel 1996. Da allora, ha lavorato in più di 120 film con registi importanti come Olivier Assayas, Leos Carax, Wes Anderson, Sofia Coppola, Emmanuelle Bercot, Benoît Jacquot, François Ozon, Mia Hansen-Löve, Lars Von Trier e Albert Dupontel. Nel 2015, ha condiviso l'EA Award dell'Alliance of Women Film Journalists con i suoi colleghi direttori del casting di THE GRAND BUDAPEST HOTEL di Wes
Anderson. Nel 2017 ha vinto l'European Casting Award al Locarno Film Festival per STANDING TALL di Emmanuelle Bercot. MA NUIT è il suo primo lungometraggio.
“Ma Nuit – afferma la Boulat - affronta il dolore e il modo in cui esso trasforma, e distorce, la nostra visione del mondo. Per ritrarre una ragazza di diciotto anni e la Parigi di oggi, ho scelto la forma del viaggio sia interiore sia fisico. È come una lontana versione dell’ errare mitologico, in cui gli eroi si perdono, si affrontano, alla ricerca di uno scopo stabilito da eventi esterni che loro non riescono a controllare.
La notte di Marion a Parigi diventa il riflesso di una generazione che sente di aver perduto per sempre la sua spensieratezza, abbandonata in un mondo spezzato. La ricerca della libertà, o piuttosto il senso di libertà di una generazione che vive nella paura, è il tema centrale di Ma nuit. Marion riesce a superare la paura in questo simbolico viaggio notturno e riesce ad affrontare le prove che le permetteranno di elaborare il lutto e di aprirsi alla vita“.
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